Il Corridoio Mediterraneo
Il Corridoio Mediterraneo collega i porti di Algeciras, Cartagena, Valencia, Tarragona e Barcellona nella Penisola iberica, con l’Ungheria e il confine ucraino, passando per il sud della Francia, l’Italia settentrionale, la Slovenia e la Croazia. Il Corridoio sviluppa un portfolio di 527 progetti di investimento per un valore di circa 98,4 miliardi di euro, di cui 160 monitorati in Italia. Tra i progetti trans-frontalieri va annoverata la linea Torino-Lione, la cui opera principale è il nuovo tunnel di base del Moncenisio.
Il Corridoio Reno- Alpi
Il corridoio Reno-Alpi collega i porti del Mare del Nord di Anversa, Rotterdam e Amsterdam con il porto italiano di Genova attraversando la valle del Reno, Basilea e Milano. Il Corridoio sviluppa un portfolio di 310 progetti, di cui 70 riguardano l’Italia. Tra le opere strategiche nel territorio italiano si annovera il progetto del Terzo Valico dei Giovi che consentirà di potenziare i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e del resto d’Europa e di trasferire quote consistenti di traffico merci dalla strada alla rotaia, in linea con gli obiettivi Europei della sostenibilità ambientale e sociale dei trasporti.
Il Corridoio Scandinavo- Mediterraneo
Il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo attraversa l’intero continente da Nord a Sud, 7 Paesi Membri dell’UE (Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Austria, Italia, Malta) e un Paese dell’area economica europea (Norvegia). Esso mette in contatto i principali centri urbani della Scandinavia (Oslo, København, Stoccolma, Helsinki), della Germania (Brema, Amburgo, Rostock, Hannover, Berlino, Wurzburg, Norimberga, Monaco di Baviera), dell’Austria (Innsbruck), dell’Italia e di Malta (Verona, Bologna, Firenze, La Spezia, Livorno, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Taranto, Gioia Tauro, Palermo, La Valletta). È altresì il più lungo dei corridoi europei con oltre 9.300 km di Core Network ferroviario, a cui si aggiungono 6.372 km di rete stradale, insieme a 25 porti, 19 aeroporti, 45 piattaforme multimodali e 19 aree urbane strategiche.
Il Corridoio Baltico- Adriatico
Il Corridoio Baltico-Adriatico attraversa 6 Paesi Membri dell’UE (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Slovenia e Italia) per circa 1.800 km, connettendo i porti baltici di Gdynia/Gdańsk e di Szczecin/Świnoujście con quelli adriatici di Trieste, Venezia, Ravenna e Koper. Da Nord a Sud, partendo sia dai porti di Szczecin (PL) e di Świnoujście (PL), attraverso Poznan e Wroclaw, sia dai i porti di Gdynia e Gdańsk attraverso Katowice, Varsavia e Łódź, il Corridoio connette i centri urbani e i nodi logistici della Polonia con quelli dell’Europa meridionale. In totale, il Corridoio attraversa 13 nodi urbani ed aeroporti, 25 porti e 24 piattaforme multimodali: fatta eccezione per due sezioni in Austria (Wettmannstätten-Grafenstein e Gloggnitz-Mürzzuschlag) il corridoio ferroviario è sostanzialmente continuo e operativo (includendo un totale di 4.200 km di rete).
La governance dei Corridoi Core a livello europeo
Con il Regolamento 1315/2013 la Commissione ha definito la struttura organizzativa di ciascun corridoio «core» che viene guidata da un Coordinatore Europeo, il quale ha il ruolo di coinvolgere direttamente i principali stakeholder (Stati membri, regioni, autorità locali, ecc.) sotto una leadership unica verso il completamento delle sezioni transfrontaliere e verso lo sviluppo dell’intermodalità e dell’interoperabilità. Tra le varie attività il Coordinatore Europeo si occupa della redazione del «Corridor work plan» d’intesa con gli Stati membri interessati e consultando il forum di Corridoio «Corridor Forum» costituito da tutti i soggetti portatori di interesse. Relativamente ai corridoi della Rete TEN-T che interessano l’Italia, la Commissione Europea ha nominato come Coordinatori Europei:
La nuova via ferroviaria della Seta
Percorrere i 9.838 chilometri tra Torino e Pechino in 26 ore. È una delle decine di viaggi che saranno possibili con la nuova “via ferroviaria della seta”, il progetto di sviluppo dei corridoi dell’Alta Velocità tra Europa e Asia che ha preso casa proprio nel capoluogo piemontese. Il progetto infrastrutturale lanciato nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping al quale oggi partecipano oltre 65 paesi, ha l’obiettivo di connettere la Cina e L’Europa. Nel 2019 la Belt and Road Initiative (Bri, o nuove vie della seta) ha continuato a espandersi nonostante la “ guerra dei dazi con gli Usa” e i timori dell’Europa per la penetrazione economica della Cina.
Difficile ancora oggi quantificare il valore degli investimenti e l’influsso che avrà sulle nostre politiche. Ma quel che è certo è che la Cina ha deciso di inserire anche l’Italia nel suo sistema geopolitico. Vuole arrivare al cuore dell’Europa. E per farlo, ha bisogno anche di porti italiani, in particolare di due terminali: Genova e Trieste. Le implicazioni di questa prospettiva per il Piemonte sono evidenti: si prospettano volumi di flussi di merci di dimensioni continentali, sui quali sarà possibile offrire servizi logistici, ma anche attività di completamento del ciclo produttivo e di preparazione all’immissione sui mercati di consumo. Si conferma così l’importanza di garantire l’avanzamento delle opere infrastrutturali della nostra regione e, dove possibile accelerarne la realizzazione, anche favorendo l’evoluzione dei nodi di servizio logistico in centri integrati nel sistema produttivo-distributivo globale.